Ravenna, Turismo, Venturini (Fimaa): “Esauriti quasi tutti gli affitti, alla vacanza non si rinuncia”
Da Settesere del 17 aprile 2021
«La voglia di stare al mare pare stia prevalendo anche quest’anno e c’è chi è disposto a tirare la cinghia pur di non rinunciare a tre mesi di affitto per una casa vacanza». E’ questa, in sostanza, la realtà riscontrata dai nove lidi ravennati, come spiega il presidente regionale di Fimaa Confcommercio Ivano Venturini. «Le richieste ci sono, abbiamo esaurito quasi tutti gli affitti, la gente ha voglia di uscire, di vivere la spiaggia, la pineta. Per la stagione estiva sono rimaste ben poche cose, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, ma sono sicuro che pian piano si riempirà anche giugno». Agente immobiliare, Venturini spiega: «Ho un paio di incarichi in esclusiva su Milano Marittima, dove, a luglio e ad agosto, sono state affittate ville per diecimila euro al mese». Più bassi, ovviamente, i prezzi del mercato di Marina di Ravenna, dove un appartamento con due camere può fruttare dai cinque ai seimila euro a stagione. «Se pensiamo ad una famiglia di quattro persone, con stipendi normali, si tratta di una spesa importante, ma nonostante si venga da un periodo di crisi, la spinta ad affittare c’è lo stesso». E anche per il mercato turistico, così come avviene per gli affitti annuali nei centri storici, le richieste superano le domande. «Quest’anno partiamo avvantaggiati, l’anno scorso c’era maggiore incertezza e abbiamo dovuto aspettare per capire quali fossero le misure legate alla sanificazione. Superato il momento di incertezza, però, le cose sono andate per il meglio, come è emerso anche dall’ultimo osservatorio turistico. Quest’anno siamo solo più preparati, molte cose sono state “digerite” e c’è la voglia di fare qualcosa di buono per sé. Si fa qualche sacrificio in più per non dover rinunciare ad una passeggiata al mare o in pineta. La riprova è che tutto quello che si poteva affittare lo si è affittato». La fortuna di poter contare su un bacino interno di clienti ha anche aiutato a tamponare la mancanza di stranieri. «Chiaramente in questo ha contribuito anche la pandemia, ma dovremmo riflettere su come poter valorizzare al meglio quello che abbiamo. Negli anni abbiamo pagato il fatto di non essere ben collegati e questo ha pesato non poco, così come ci ha penalizzato la mancanza di una promozione mirata: dobbiamo capire che lavorare sulla rendita di posizione non paga più. Ritengo che la nostra fortuna sia non solo quella di poter contare sulla presenza del mare, ma di avere anche un’ottima cucina, momnumenti Unesco, pacchetti di eccellenza che però vanno migliorati».