Rinasce a Ravenna il palazzo dell’ex Monte di Pietà di via Diaz: ne usciranno appartamenti, anche per turisti, con piscina e sala cinema, uffici e negozi

Serviranno almeno quattro anni per vedere rinascere l’ex Monte di Pietà che si trova in via Armando Diaz a Ravenna dal lontano 1492.
Il futuro dello storico palazzo è letteralmente nelle mani degli architetti Adriana La Ferla e Adriano Conte – una coppia nella vita e nel lavoro – che l’hanno acquistato nel 2022 da Unicredit. Napoletana di origine la prima, catanese il secondo, si sono conosciuti a Firenze dove entrambi si sono trasferiti dai 18 anni in poi. Nel capoluogo toscano hanno vissuto per 15 anni, per poi trasferirsi a Milano dove hanno messo le radici per trent’anni. Poi il colpo di fulmine per Ravenna, che sarà presto il nuovo approdo.
Dopo aver atteso circa un anno per permessi e autorizzazioni, i lavori sono partiti lo scorso marzo. L’obiettivo è utilizzare i 2.700 metri quadrati dell’immobile per ricavare un’abitazione privata, un ufficio, un residence con una decina di locali e alcuni appartamenti. A curare la parte artistica del progetto è la Ferla che in passato ha lavorato anche come scenografa per diversi teatri e per la Rai, prima di dedicarsi all’attività imprenditoriale avviata dal marito, che in genere segue più la parte tecnica e di restauro.

L’INTERVISTA
Adriana La Ferla, com’è maturata l’idea di trasferirsi nell’ex capitale bizantina?
«Milano è una città che ci ha dato tanto a livello professionale e personale, e dove continueremo a tener casa, visto che abbiamo uno dei nostri due figli che ci abita. Ma da un po’ sentivamo l’esigenza di cambiare vita, di andare in una città di medie dimensioni più a misura d’uomo. Sin dalla prima visita Ravenna, dove avevamo qualche conoscenza, ci è piaciuta subito per i suoi bei monumenti e anche per la vicinanza al mare».
Quanto è contato anche l’aver trovato l’investimento immobiliare che ricercavate?
«Molto. Grazie a Ivano Venturini dell’agenzia Siva, siamo venuti a conoscenza di questa opportunità di rilevare il palazzo dell’ex Monte di Pietà. Dopo averlo visitato, ricordo che abbiamo anche ricevuto una chiamata dell’allora sindaco de Pascale per ‘caldeggiare’ l’immobile da troppo tempo abbandonato. Sapendo della nostra lunga esperienza di restauro e recupero di palazzi d’epoca nel centro storico di Milano, ci rassicurò circa i lavori, vista la complessità di permessi necessari da parte del Comune e della Sovrintendenza per iniziare. Durante il primo anno, non potendo fare nulla se non seguire l’iter burocratico, vivevamo tre settimane a Milano e una a Ravenna. Ora che i lavori sono cominciati, le cose si sono invertite e restiamo in città quasi tutto il mese».
Può spiegare brevemente il progetto da lei direttamente redatto?
«Dato che lo spazio è troppo grande per farne solo la nostra casa, abbiamo subito pensato a più destinazioni d’uso. L’intervento sarà impegnativo perché, anche se la struttura è sana, in pratica c’è da rifare tutto. Motivo per cui tempi e costi sono difficili da definire. Nel complesso, la costruzione resterà la stessa, abbiamo solo demolito un muro nel cortile interno per avere più verde: questa è la parte più interessante e sarà collegata da un passaggio a quella che si affaccia sulla strada. Il palazzo occupa i numeri civici dal 4 al 12. Al civico 4 sorgerà un residence composto da 10 alloggi di circa 35-40 metri quadrati, con ingresso, camera da letto, angolo cottura e bagno, destinati soprattutto a turisti. Il numero potrebbe aumentare se decideremo di restaurare anche il solaio. Al civico 6 ci sarà poi il nostro appartamento, mentre all’8 un ufficio al piano terra e due grandi appartamenti, uno al piano terra e uno al primo piano, che daremo in affitto. L’idea è infatti quella di mantenere la piena proprietà del Palazzo storico. La parte relativa ai civici 10-12, che confina con Feltrinelli, è quella dove sorgeranno tre appartamenti, che metteremo in vendita, un negoziocon vetrine verso l’interno, adatto per fare presentazioni, e un cortile con posti auto, oltre al passaggio per le auto».
Può svelare invece qualche dettaglio in più per quanto riguarda arredi e scelte decorative ed estetiche?
«Sì. Il corpo antico sarà unito con il corpo di nuova costruzione con un passaggio aereo. Come già presente in una casa di mia proprietà a Milano, realizzeremo una torre dell’orologio con aperture ai lati con vetri antichi colorati a mosaico. Come la futura torretta, anche diverse finestre saranno composte da vetri colorati, sempre fatti a mosaico. I pavimenti interni principali saranno in seminato veneziano tradizionale, i bagni avranno le pareti in resina. Ai piani saranno presenti una sala cinema, una sala giochi da tavolo, un campo bocce, una piccola piscina, una vasca con pesci e un piccolo orto. Da segnalare poi che la copertura del corpo nuovo avrà una serie di pannelli solari che forniranno una parte di energia necessaria, abbinata ad altre energie presenti».
